Riprendersi parole abbandonate,
senza fardello.
Riempirne uno zaino
per un viaggio nel vento
in un bosco sconosciuto e rigoglioso.
Cogliere l’ebrezza di odori che ti sfiorano,
di paure che si perdono
come segni di una traccia
dei propri passi.
Traccia che rimane senza che si possa ritrovare.
Nel silenzio solitario
raccolgo nuove parole
per ardire a soccorrere altre mute e abbandonate.
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