C’è il vento che spinge.
Perciò rasento le mura,
attendo l’angolo solitario e calmo.
Lì, si spegnerà la paura.
Guarderò le foglie piegarsi,
attenderò fogli sfuggiti
da mani amate.
Ruberò le parole trascritte,
leggerò solo la parola che desidero.
Poi il vento si placherà.
Volano foglie e sabbia sollevata,
offuscano i pensieri e il fondo della vista.
Ombre e luci, ricorderò la parola letta.