vento[1]

C’è il vento che spinge.

Perciò rasento le mura,

attendo l’angolo solitario e calmo.

 

Lì, si spegnerà la paura.

 

Guarderò le foglie piegarsi,

attenderò fogli sfuggiti

da mani amate.

 

Ruberò le parole trascritte,

leggerò solo la parola che desidero.

 

Poi il vento si placherà.

 

Volano foglie e sabbia sollevata,

offuscano i pensieri e il fondo della vista.

 

Ombre e luci, ricorderò la parola letta.